CAMELOT – 2013 – 60×60

 

1. La leggenda di Excalibur

Il ciclo arturiano e la leggenda della spada nella roccia nascono dall’episodio miracoloso che vede protagonista Artù. Grazie ad un sortilegio del protettore Merlino, il giovane estrae dalla roccia la spada Excalibur, un momento magico che gli dona il titolo di Re. Il Maestro ha voluto sottolineare col colore l’ambientazione boschiva, ispirata ai paesaggi abitati dai druidi, sacerdoti delle civiltà Celtiche, richiamo che rende la scena magica e sacra. La storia di Excalibur introduce alla scoperta del ciclo arturiano attraverso le tele di Maurizio Perversi. Il Maestro rappresenta gli episodi chiave dell’opera in ognuna delle piccole tele che, una volta unite, vanno a formare l’immagine d’insieme, la cui anima si trova nella faccia del drago che con le sue fauci attraversa i tre dipinti in basso, simbolo della terra e anima della magia della leggenda di Camelot.

 

2. La tavola rotonda

Emblema del regno ideale di Camelot è il castello di Re Artù, dove i dodici cavalieri dell’Ordine si riunivano allo scopo di prendere decisioni per il governo della città. Secondo il mito creata con la magia di Merlino, la tavola rotonda del castello ospitava i cavalieri lasciando una seduta libera a colui che avrebbe per primo raggiunto il Sacro Graal, privilegio che, secondo la leggenda, ebbe Parsifal. Tra i cavalieri protagonisti dello sviluppo della vicenda troviamo anche Tristano e Lancillotto. La tavola rotonda è immaginata dal Maestro come una ragnatela che unisce tra loro i cavalieri, simbolo della costruzione di un regno oltre che immagine chiave che introduce alla visione di alcuni personaggi che ordiscono alle spalle della città, che ritroveremo in seguito.

 

3. L’incoronazione di Ginevra

Il castello di Camelot appare in tutta la sua imponenza fiabesca, accentuata dai toni pastello e i tratti tipicamente medievali. Come vegliasse da lontano sull’intera composizione, il castello illumina la tela, indicato da lontano dal ramo che attraversa il dipinto. La luce si staglia su tutto il bosco e permette di scorgere una cascata che nel suo continuo fluire, ricrea i tratti di Artù e Ginevra, colti nel momento dell’incoronazione della regina.

 

4. Il tradimento

La leggenda racconta l’amore tra Lancillotto e Ginevra, regina e moglie di Artù: illecito e tragico questo tradimento fu una delle cause della caduta del regno di Camelot. L’origine della storia che divenne simbolo dell’amor cortese, risiede nella passione del cavaliere per la regina. Artù scopre il tradimento della regina e la condanna al rogo, mentre Lancillotto fugge da Camelot. Entrambi sfuggono dunque alla morte, il Re dimostra debolezza nell’applicazione della legge del regno e il dubbio sul suo potere porta alla distruzione dell’unione della tavola rotonda. Il Maestro rappresenta sulla tela gli amanti colti nel momento del tradimento, osservati e giudicati silenziosamente dall’occhio del drago, simbolo di un’infedeltà amorosa che assume sfumature tragiche come il tradimento della terra d’origine, della tavola rotonda e del giuramento di fedeltà.

 

5. Merlino e i denti del drago

Uno dei protagonisti principali delle vicende di Camelot è Merlino, protettore di Artù e mago del regno. La reinterpretazione del Maestro del personaggio rende appieno il legame di Merlino con la propria terra: il suo volto emerge dalle sponde del fiume, mentre la sua barba si fonde con il vortice delle acque. Accanto all’altro elemento magico della leggenda, il drago, Merlino sembra proteggere l’intero regno, anche grazie al suo cappello di luce solare che punta al castello di Artù assumendo via via i suoi stessi colori.

 

6. Alla ricerca del Sacro Graal

La rappresentazione si chiude con la coppa sacra ricercata dai cavalieri, il Sacro Graal è impalpabile quanto la storia che gravita intorno ad esso, è trasparente tra le acque pure della cascata, quanto pura è la missione che si pongono i ricercatori. Il significato dell’opera qui si mescola alle tematiche del Cristianesimo: i due cavalieri su un cavallo alla ricerca del Sacro Graal sono icona dell’Ordine dei Templari. La ricerca dell’oggetto magico porta con sé anche la morte della magia Celtica, sopraffatta dai precetti cristiani che daranno vita ad una nuova Inghilterra. Il corso del fiume prosegue lungo il bosco fino all’orizzonte invisibile, quasi a chiudere la parentesi incantata del regno magico di Camelot.