VIVO PAVIA NOTIZIE – APRILE 2013

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Perversi, pittore pavese protagonista a Bergamo

di Angelo Rinaldi

Pavia, 10 aprile 2013 - Il Maestro d’Arte Maurizio Perversi, artista di origini pavesi, sarà uno dei principali protagonisti di “Art Inside, l’arte che è dentro”, un’esposizione collettiva (organizzata dalla nota artista bergamasca Ornella Pedrotti), in programma dal 13 aprile al 10 maggio al Caffè Letterario di Bergamo, in Via San Bernardino. Perversi parteciperà alla mostra con un’opera intitolata “Camelot”, in onore della famosa leggenda, da lui indagata dal punto di vista fantastico e riportata su sei diverse tele di piccolo formato che vanno a creare un’unica opera e visione d’insieme.

 

 

“L’arte di Maurizio Perversi tocca sfumature a dir poco incredibili per la sua precisione e particolarità: spicca per regolarità tra i realisti e si potrebbe definire dotato della miglior fantasia tra i surrealisti; non smette mai di pensare e creare, dal concetto al concreto, dal disegno alla tela, con parsimonia e costanza. C’è un altro mondo negli occhi di questo artista, che v’invitiamo a scoprire vivendo le storie che racconta con i suoi pennelli.”

 

Il critico d’arte Roberta Beschi così scrive a proposito di Perversi, non molto conosciuto a Pavia, dove però è nato il 9 aprile 1959 e dove per la prima volta, dopo gli studi artistici, ha esibito le sue opere. Perversi si è poi spostato in Germania, a Francoforte: lì ha esposto in diverse mostre personali e collettive e ha anche collaborato come grafico pubblicitario con alcune aziende locali. Negli anni ’80, mentre la scena artistica europea era in fermento, è stato particolarmente attivo su tutti i fronti del disegno, realizzando grafiche, stampe, disegni a china e, soprattutto, quadri: dipingendo, in prevalenza, olio su tela. Ha dato inizio ad alcune serie tuttora all’attivo, quali il ciclo surrealista degli animali raffigurati attraverso i propri predati e le tele realiste raffiguranti oggetti e personaggi di culto. Oltre alla partecipazioni a esibizioni personali e collettive, Perversi si è sempre dedicato a quadri richiesti da privati amanti della sua arte e da alcuni grandi committenti, come ad esempio l’Istituto Antoniano dei Padri Rogazionisti, che gli ha affidato la realizzazione di due pale d’altare, quadri a olio a scena sacra e le tavole del calendario del 1994.

E adesso, acquista spessore la sua partecipazione alla mostra presso il Caffè Letterario di Bergamo. “Il titolo della collettiva (Art Inside, l’arte che è dentro) non è stato scelto a caso” – sottolinea l’artista Ornella Pedrotti – “ma ha un preciso significato: lasciare spazio agli artisti affinché possano estrapolare dal proprio intimo quell’immagine sublimata, ricca di poesia, avvalendosi talvolta di simbolismi o allegorie, di implicazioni etiche o sociali, così che le opere non siano un frutto sterile o superficiale, bensì il risultato dei valori che ognuno porta dentro di sé.”

“Nelle opere” – aggiunge – “non ci sarà quella sorta di uniformità che spesso caratterizza altri eventi d’arte. Qui l’intento dell’esposizione è diverso: l’artista è libero di rappresentare se stesso nella maniera che gli è più congeniale, senza restrizioni o canalizzazioni in temi precostituiti e limitativi della creatività. La scelta di un tema a così largo spettro, in ogni caso, non è tale da consentire una generalizzazione. Al contrario: induce ognuno dei sedici artisti che espongono al Caffè Letterario a mostrare in pubblico quello che pensano sia il meglio del proprio carattere, trasfondendovi sensibilità, delicatezza e lirismo.”

“A un’attenta osservazione dei quadri in mostra” – conclude Ornella Pedrotti – “si può notare una personalissima capacità interpretativa dell’ambiente: una elaborazione, tra realtà, fantasia, poesia e alchimia, in grado di cristallizzare energia e vigore pittorico nei tratti, nei cromatismi e nelle pennellate. Le opere degli artisti prendono vita emergendo con forza e determinazione tra  oli e acrilici, tra pigmenti colorati e smalti, tra pastelli, inchiostri e scatti fotografici, riconducendo a una ricerca dell’eternità e lasciando una traccia tangibile del proprio passaggio, anello di congiunzione tra ciò che è esistito e ciò che esisterà.”